Le Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” dell’Università di Pisa
Visitare il dietro le quinte delle Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” dell’Università di Pisa è illuminante per conoscere la natura dei musei universitari.
Le collezioni si trovano in centro a Pisa e raggiungerle al primo piano del palazzo che le ospita dona l’impressione di accedere a un Dipartimento, ci si sente un po’ visitatori e un po’ ricercatori. Anche se ci si trova di fronte a una normale accoglienza, con reception e bookshop, si notano subito spazi per il lavoro degli addetti e dei professionisti. L’ufficio, all’interno del quale troviamo un archivio delle ricerche, è reso vivo dalla presenza di Chiara che organizza le attività didattiche per le scuole. Sarà lei stessa a farci da guida presso il laboratorio di restauro e il magazzino.
Il magazzino si presenta come uno spazio parlante. Vecchi allestimenti, reperti, strumenti e materiali di servizio ci raccontano cosa significhi lavorare per il museo. Forse proprio per questo motivo inauguriamo il nuovo corso del Museo delle Cose parlando delle Collezioni Egittologiche e di questo piccolo deposito; lo spazio ci narra la storia di un riallestimento da poco concluso, che ha visto coinvolti docenti, il personale tecnico dell’Università e le maestranze impegnate nel lavoro – c’è stata un’accurata selezione dei reperti, un’altrettanto attenta direzione dei lavori di allestimento e tanto impegno. Un impegno che è testimoniato dalle foto di questa esperienza ancora presenti sullo smartphone di Antonio, colui che ci accompagnerà anche nel corso della prossima visita al backstage del Museo degli Strumenti per il Calcolo, a cui dedicheremo la “seconda puntata” di questa collaborazione con lo SMA dell’Università di Pisa.
Le Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” dell’Università di Pisa, nate nel 1962, rappresentano un punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati di archeologia e storia dell’antico Egitto. www.egitto.sma.unipi.it
Tazzine / Coffee cups
Le tazzine sono un ricordo della nonna, tardo 800…le buone cose di pessimo gusto!
“C” nel ricamo come casa, calore, Carlotta….e mi fanno pensare alla Poesia di Guido Gozzano: “L’amica di nonna Speranza”.
“Carlotta canta, Speranza suona. Dolce e fiorita si schiude alla breve romanza di mille promesse la vita.”
Ha diciassette anni la nonna!
Carlotta quasi lo stesso.
Targhetta campo di concentramento
Abbiamo conservato gelosamente questa #cosa fino ad oggi e nonostante l’attesa è difficile trovare il giusto modo per raccontarvela.Più che una cosa stavolta si tratta di una storia, una storia rubata!
Era un giorno di lavoro, un giorno particolare perché stavamo facendo delle riprese in una casa privata per un progetto ancora inedito. Al termine delle riprese, G ci racconta delle sue passioni, della sua grande conoscenza in materia di storia militare e per le armi antiche. Tira fuori una targhetta, piccola, a prima vista poco significativa. É la testimonianza dell’internamento del padre, allora militare, in un campo di concentramento in Germania. Seguono le foto di pochi anni fa, di questo anziano signore vestito bene. Sono foto che ci mostra con orgoglio, quelle di un riconoscimento preso al Quirinale dalle mani del Presidente della Repubblica. Quante cose deve aver visto questa targhetta, quanto dolore, quante storie. A noi oggi il dovere di farla parlare, di ricordarci di queste storie che non hanno una voce.
Ricordiamoci di come tutto è iniziato “perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”. (Primo Levi)
Macchina da cucire elettronica / Computerized sewing machine
Un oggetto per me significativo a cui dedicare un museo è la macchina da cucire elettronica Pfaff Creative.
Rappresenta non solo un periodo professionale, ma anche il simbolo di un’attività domestica e hobbistica.
Lunga circa mezzo metro, alta meno di 30 cm e larga circa 20 cm, è molto maneggevole anche per il suo peso, che non supera i 7 kg.I materiali da cui è composto sono prevalentemente plastica bianca e acciaio.
Essa rappresenta il passaggio dal mondo delle macchine da cucire elettriche, che già avevano superato quelle a pedale, a quello delle elettroniche.
Inoltre, dando la possibilità della massima creazione grazie alla connettività ad un PC, permette di realizzare ricami su un telaio di 225x140mm..
Rende fattibili i sogni di creatività in modo semplice e veloce, potendo personalizzare le proprie creazioni.