(non solo) MUSEI

E le cose

Lume / candle

29 Ottobre 2020
Inviato da / Send by: Alessandro

Onorare i defunti e pensare che siano ancora possibile la loro presenza o la loro influenza è una condizione comune nello sviluppo della società umana. Vuol dire, anche “essere umani”. Ogni Comunità, nel tempo e nello spazio, ha dimostrato di voler onorare, ricordare, richiamare i defunti. C’è un giorno che ricorda i defunti, per il mondo cristiano occidentale. Il 2 novembre. È un momento molto particolare nell’anno boreale, perché si avanza verso l’inverno, verso il buio. È una fase dell’anno in cui si sono sempre concentrare ricorrenze, anche prima del cristianesimo. Alcune si sono modificate, nel tempo, nei luoghi, sono diventate, per esempio, il “fenomeno Halloween”. Entra in gioco allora il bisogno di luce, di fuoco. Nella notte dei morti, anche nella tradizione ligure occidentale, si pensa che i cari defunti ritornino. C’era chi lasciava la finestra aperta, chi qualcosa da mangiare e soprattutto c’era e c’è ancora un lumino acceso. È quello che si porta al cimitero, oggi. E un tempo era un lume a petrolio oppure il più semplice lume a olio: una sorta di cucchiaio, con un manico abbastanza lungo per lo spostamento. In punta un po’ di “bombace”, scrittura dialettale di origine orientale: cotone. Imbevuto di olio vecchio, presente anche nell’incavo della lucerna. Il minimo, piuttosto che una più costosa candela di sego. Un segno. È il fuoco che teneva lontano gli animali selvatici anche dalle prime rudimentali tombe. Migliaia di anni fa. Facciamo ancora così. Non è cambiato niente, in fondo.

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