Valigia / Suitcase

Valigia / Suitcase

Non è una valigia qualsiasi: è quella che mi ha accompagnato nel viaggio più emozionante e più intenso della mia vita. Un viaggio per arrivare dall’altra parte del mondo, lungo due giorni, faticoso, pieno di pensieri e incertezze condivisi con mio marito. Non l’ho comprata: mi è stata regalata da un’amica che anni fa ha compiuto il mio stesso percorso. Prima di partire le ho attaccato un nastro verde, per ritrovarla più facilmente in caso di smarrimento. In realtà,  a metà del viaggio, ho perso il bagaglio con i nostri vestiti, ma questa piccola valigia mi è rimasta sempre vicina: mi ha fatto da cuscino, ha sorretto la mia stanchezza in lunghissime ore d’attesa in  aeroporti sperduti in un paese immenso, ha accolto il mio sconforto per non riuscire a comunicare in una lingua dai suoni difficili da pronunciare;  ha vissuto con me il susseguirsi delle albe, ha visto pianure che si distendevano per ore sotto l’aereo e fiumi minacciosi nel loro grigio corso. Durante il volo è stata chiusa nello scomparto per il bagaglio a mano, ma più volte ho sentito il bisogno di controllare che fosse al suo posto col suo prezioso contenuto di giochi per il bambino che stavo andando a conoscere; il bambino che è il figlio nato non dalla mia pancia, ma dal mio cuore; il bambino che ho amato prima ancora di vederlo, appena mi è stato detto il suo nome, appena mi è stata raccontata la sua storia, appena ho capito il suo coraggio.

Ora la valigia è qui in casa e con me aspetta la sentenza di un giudice, per poter essere riempita di piccoli vestiti e ripartire. Ogni tanto guardo il nastro verde, che le è ostinatamente rimasto attaccato da quel lungo viaggio, e penso che in questa lunga attesa sono come quel nastro: ostinatamente attaccata all’immagine di quel bambino nato dall’altra parte del mondo.

Grembiule / Apron

Grembiule / Apron

Un piccolo grembiule nel quale ormai non riesco più ad infilare la testa. Quando lo indossavo ero veramente piccola, avrò avuto circa tre anni. Mamma me lo aveva regalato perché adoravo cucinare con lei, era un modo per stare insieme e sentirci un pò a casa dopo che per lavoro, da sole io e lei, ci eravamo allontanate da quella che era davvero la nostra casa.  Quando lo rivedo mi vengono in mente quei pochi ricordi, forse ricostruiti con il tempo perché ero troppo piccola per ricordarli davvero, di quegli anni che tutto sommato furono felici. Quel grembiule mi faceva sentire così importante! Bianco e pulito mi rimaneva indosso per pochissimo tempo, si sporcava subito di farina, cioccolato o salsa di pomodoro. Quante cose cucinavamo insieme! Pizze, torte di ogni tipo e biscotti buonissimi al profumo di cannella. Credo che sia proprio da questo grembiule e da quegli anni che è nato il mio amore per la cucina.

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